Otite esterna nel cane | Sintomi e modalità d'intervento

Dott. Fabiano Necci, dermatologo e citologo della nostra clinica. Con il termine “otite esterna” identifichiamo un processo patologico che s’instaura a carico del canale auricolare esterno e della membrana timpanica. L’incidenza dell’otite come motivo di visita si attesta tra il 10-20% nella quotidiana attività clinica, normalmente si tratta di una patologia molto fastidiosa, spesso difficile da trattare sia per la scarsa collaborazione del soggetto sia a causa della mancata compliance da parte del proprietario.

Quali sono i sintomi dell’otite esterna?

I sintomi principali dell’animale sono rappresentati da:
  • prurito;
  • scuotimento del capo;
  • eccesso di cerume;
  • presenza di pus maleodorante;
  • dolore.
Molti proprietari spesso si accorgono che il proprio cane ha otite solo quando i sintomi diventano più gravi, pertanto è bene non ritardare la visita veterinaria se compaiono sintomi sospetti.

Come si compone l’orecchio esterno?

L’orecchio esterno si costituisce delle seguenti porzioni: il padiglione auricolare esterno, il meato acustico, il canale auricolare ed il timpano.
 Il canale auricolare ha una lunghezza che varia dai 5,0 ai 10,0 cm, la sua forma ricorda una “L” e si costituisce di due porzioni: una verticale ed una orizzontale che termina in corrispondenza della membrana timpanica, limite tra orecchio esterno e orecchio medio. A causa della conformazione anatomica del canale auricolare il drenaggio di fluidi e secrezioni auricolari è ridotto.

La diagnosi dell’otite esterna

Per una corretta diagnosi, oltre l’esame otoscopico, deve esser eseguito un esame citologico che è in grado di valutare la presenza e il tipo di materiale presente nel condotto. Sulla base del risultato di quest’ultimo sarà prescritta una terapia (topica e/o sistemica) adeguata da eseguire a casa e che sarà sospesa solo quando si avrà una riduzione dei sintomi e delle lesioni. Si ricorda che i tempi di guarigione variano da soggetto a soggetto secondo la gravità della malattia.

Come curare l’otite esterna?

Il canale auricolare esterno è rivestito da epitelio e per una corretta gestione dell’otite esterna è richiesto sempre un approccio dermatologico, per valutare l’eventuale presenza manifestazioni cliniche cutanee associate. L’insorgenza dell’otite esterna riconosce un’eziologia multifattoriale, possono esser presenti sullo stesso soggetto più condizioni contemporaneamente che ne determinano la gravità.
 Le condizioni che causano otiti sono: i fattori predisponenti, le cause (primarie e secondarie), e i fattori perpetuanti, la combinazione di tutti questi fattori è responsabile dell’insorgenza dell’otite esterna. La terapia dell’otite è sempre eziologica, cioè mirata alla rimozione della causa (es. parassitosi) o al suo controllo (es. malattia allergica), i trattamenti vanno individualizzati a ogni singolo paziente.   Molto spesso attraverso l’esame otoscopico non è possibile valutare in maniera appropriata il canale auricolare e il timpano, in questi casi si può ricorrere alla video-oto-endoscopia, una tecnica diagnostico- terapeutica eseguita in anestesia generale che consente di poter eseguire il lavaggio auricolare, la miringotomia, e prelievi bioptici attraverso una visualizzazione diretta. Attraverso questa procedura è inoltre possibile applicare, dopo pulizia profonda del canale auricolare, delle spugne auricolari in polivinile-acetato imbibite di farmaci in soluzione acquosa che possono permanere nel canale auricolare per quattordici giorni, rilasciando gradualmente i principi attivi e riassorbendo gli essudati intrappolandoli nella loro struttura porosa. Per evitare le recidive e la cronicizzazione delle otiti è dunque necessaria una precoce e corretta diagnosi.   Ringraziando il Dott. Fabiano Necci, ti invitiamo a venire a trovarci in Via Rinascita, 8 a Nettuno o raggiungerci sulla nostra Pagina Facebook per chiedere altre informazioni e dissipare i vostri dubbi.]]>

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