ambiente salubre e senza odori sgradevoli è necessario rispettare le elementari norme di igiene. Lavare bene un cane non ha solo lo scopo di renderlo più lucente e con un odore più gradevole; è fondamentale sapere che una buona toelettatura è un atto professionale che migliora il benessere dell’animale e la sua resistenza alle malattie della pelle.
La frequenza dei lavaggi
Non esiste una regola precisa sulla frequenza con cui lavare l’animale: naturalmente è buona norma lavare il cane ogni qualvolta sia sporco, al ritorno da un tuffo nel mare o dopo aver esplorato il terreno sotto alle automobili parcheggiate. Ma proprio come noi, che non ci laviamo soltanto quando siamo sporchi, il cane va lavato periodicamente, soprattutto se vive in città. [Tweet “Il nostro amico infatti è a contatto giornaliero con smog e polveri sottili”] che alla sua altezza (che si tratti di alani o di bassotti) sono maggiormente concentrate. Pensate semplicemente a come diventa la vostra automobile soltanto qualche giorno dopo averla lavata. E tenete presente che lo smog si lega al pelo del cane molto più di quanto non faccia su una carrozzeria, e le polveri ne restano praticamente intrappolate. Comunque è bene non esagerare per non privare il mantello e la cute della loro naturale resistenza alle malattie: come regola generale, è opportuno toelettare un cane all’incirca non più di una volta al mese.Gli strumenti da utilizzare
Per lavare un cane o un gatto non bisogna usare i saponi per umani anche se per neonati! La pelle umana ha un pH 5,5 cioè leggermente acido, mentre il cane ha pH7, cioè neutro. Pertanto dovete utilizzare:- prodotti professionali che oltre a lavare via lo sporco normalizzino la produzione di sebo;
- non intacchino la struttura lipidica della cute e del pelo, e rispettino il pH fisiologico della pelle.
- prodotti certificati per animali visto che in commercio esistono semplici saponi. Un prodotto sbagliato abbassa le difese naturali della pelle, aprendo la porta a batteri e funghi, oppure provoca dermatiti e prurito.